Ancona, Ankòn-gomito, ruota, intorno al suo porto millenario, da sempre cerniera con l'Oriente e da sempre spazio relazionale nel medio-alto Adriatico. Una volta ingresso ai mercati europei dalla via della seta, oggi il porto ospita il passaggio di merci e persone provenienti e dirette verso i Balcani.
Ancona comincia e termina sul mare ai due estremi della via dritta che collega centro e Viale tramite piazza Cavour, nodo che ospita appunto la statua dell'illustre statista al centro di uno spazio certamente da ammodernare.
Ancona si sveglia presto, ma non va a letto tardi: è un po' come un lavoratore che dopo l'impegno quotidiano preferisce tornare a casa e dedicarsi alla famiglia piuttosto che al divertimento.
Ancona lascia la moda a Civitanova e Pesaro, ma la sua concretezza è riferimento per tutta la regione ed il Centro Italia.
Lo stile delle case lungo il Viale, la sede del Comune, delle Poste e della Camera di Commercio affascinano gli osservatori, come la Loggia dei Mercanti, il Teatro delle Muse ed il Duomo che sorveglia dall'alto città e mare.
In città hanno lavorato importanti architetti come Vanvitelli (Lazzaretto), Antonio da Sangallo (Cittadella, ma anche Rocca Paolina a Perugia, Pozzo di San Patrizio ad Orvieto, Fortezza da basso a Firenze, Villa Madama a Roma e numerose altre importanti opere), Napoleone, le cui opere potrebbero/dovrebbero essere valorizzate e mostrate a turisti ed Anconetani stessi.
Al mare si va al Passetto, ma molto più frequentata è Portonovo la spiaggia della città incastonata nella vegetazione del Conero che dalle pendici scende a picco sul mare, regalando piccole oasi sul mare all'anconetano che le conosce o sa scoprirle.
Il derby fra centro e zona commerciale è in continua disputa, con colpi sopra e sotto la cintura un po' come in tutte le città: l'asse attrezzato che si ghiaccia in inverno bloccando la circolazione tutta costituisce lo sfogo viario della città in direzione dell'autostrada, che taglia il territorio regionale da sud a nord in direzione Emilia Romagna.
Ancona è parte autonoma delle Marche e fa da spola fra entroterra e costa, e fra parte settentrionale e meridionale del territorio; per certi versi è indecifrabile a meno che uno non si informi sulle sue evoluzioni storiche ed allora può capire che le sedimentazioni che caratterizzano la città sono il portato di culture, tradizioni, abitudini che cominciando dai fondatori Dori, passano per il periodo Bizantino, quello dello Stato Pontificio, del libero Comune, della Repubblica marinara ed arrivano sino al periodo contemporaneo.
Il dialetto cittadino è originale e senza consonanze fonetiche con quelli dei paesi attigui: le "u" al posto delle "o" (picculino invece di piccolino), le "o" al posto delle "u" (docento in luogo di duecento), le desinenze in "e" invece che in "o" ("hanne" invece che "hanno"), la terza persona singolare usata al posto della terza plurale ("i ragazzi gioca a calcio", invece che i "ragazzi giocano a calcio") sono simpatiche inversioni linguistiche, cui uno da fuori si abitua giorno per giorno, magari salendo sull'1/4 che collega con corse frequenti tutta la città.
Ancona è incrocio di poteri temporali, secolari, economici e culturali: il coltissimo Vescovo Menichelli è molto presente in città, come il Governatore Spacca, il Rettore dell'ottima Politecnica Pacetti o gli esponenti del mondo delle imprese, come il Senatore Casoli, la Senatrice Merloni, gli imprenditori Giampaoli, Schiavoni, Garofoli.
Il Savoia continua a formare eccellenti studenti, come l'Istao, scuola manageriale di Villa Favorita.
Per diletto, provate a scoprire l'Ancona nascosta se avete tempo: un'altra città sotterranea opposta alla principale, con tanto di laghi, fontane e spazi nascosti, sotto la superficie su cui insistono palazzi, si aprono piazze, si incrociano strade.
Raccontatemi poi l'esperienza, mi raccomando!